Che sia brutta non serve che me lo diciate voi, ma lo vedo da solo. Però mi giurano che questa sia la scarpa ideale per chi voglia fare tanta tanta strada, o abbia problemi di articolazioni. Non sto facendo pubblicità, anche perché non me ne viene niente, ma, visto che nemmeno io l’avevo mai vista fino ad alcuni giorni fa, vorrei portarla a conoscenza di chi non sa che cosa sia. Con il passare degli anni le ossa perdono densità e anche se l’attività fisica riduce questo fenomeno, non lo risolve del tutto. Esercitare la forza dei muscoli delle gambe e di tutto il corpo ridurrà il fenomeno della sarcopenia cioè la perdita di fibre muscolari che avviene naturalmente con l’avanzare degli anni ed essere forti permetterà di prevenire gli infortuni e di rallentare il calo delle prestazioni, ma le nostre articolazioni hanno la necessità comunque di essere trattate con dolcezza e, se lo faremo, ci saranno grate per anni. Pertanto bisogna cercare sempre di correre con scarpe adatte alle proprie caratteristiche, sufficientemente morbide e che non siamo usurate, soprattutto se si corre molto sull’asfalto.
Queste scarpe qui, le Hoka One One, le ho appena acquistate e nelle prossime settimane vi saprò dire se mantengono perfettamente le promesse.
Ad un primo impatto, sembrano un paio di zeppe che andavano di moda quando io frequentavo il liceo, infatti l’azienda che le produce ha provato a mettere insieme una suola molto alta, di circa 40 millimetri, con una struttura estremamente morbida per assicurare la massima ammortizzazione, con una pianta oversize per garantire altissimi livelli di stabilità, specialmente in discesa. L’azienda promette una ammortizzazione del 30% più elevata rispetto ad una normale scarpa da corsa A3, e chi l’ha provata e la sta usando, lo conferma. Nello stesso tempo, però, nonostante sia così alta, mantenendo bassissimi livelli di drop, mediamente del 2/3%, paradossalmente, la avvicina molto alle calzature barefoot per il Natural Running.
Inoltre, sempre a detta di chi la usa normalmente, l’altezza della suola e la particolare risposta elastica dei materiali utilizzati migliora la cadenza.
Pertanto si tratta di una scarpa adatta ai maratoneti, agli ultramaratoneti e ai triatleti, ma soprattutto all’amatore che vuol continuare negli anni a mantenere elevati volumi di corsa, non stressando troppo articolazioni, legamenti e muscolatura.
Io intanto le ho prese, poi vi saprò dire.
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