È un dato di fatto ineluttabile: le pulsazioni cardiache massime diminuiscono con l’età, indipendentemente dall’allenamento. Ovvero, sicuramente a parità di età la risposta sarà migliore in un uomo meglio allenato, ma a parità di allenamento in un anziano saranno inferiori che in un giovane.
Pertanto, dal momento che non è più possibile ottenere, né in allenamento né in gara, livelli di prestazioni di alta intensità, sarebbe corretto mantenere il cuore in efficienza attraverso allenamenti di prove ripetute, ma senza arrivare ai massimali con allenamenti intensi.
Per mantenere il cuore allenato attraverso la corsa, è preferibile scegliere percorsi misti e utilizzare molto il fartlek, ossia quella tecnica che prevede continue variazioni di velocità, a seconda delle proprie sensazioni.
Fartlek è un termine della lingua svedese che, letteralmente, significa “gioco di velocità”, ed è stato messo a punto dall’allenatore svedese Gösta Holmer, negli anni trenta. Si tratta di una tipologia di allenamento cardiovascolare che è una via di mezzo tra lo Steady State Training, l’allenamento aerobico continuato e l’Interval training.
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