Lo dicevano già i latini: “mens sana in corpore sano”. In altri post abbiamo visto come l’esercizio fisico possa farci guadagnare anni di vita in salute fisica. Ma, come abbiamo detto più volte, non ha senso aggiungere anni alla vita, se non abbiamo la possibilità di aggiungere vita agli anni. In poche parole, se siamo non ci siamo con la testa, a che cosa ci potrà mai servirci un corpo da deo greco? Molti ricercatori di numerose importanti università si sono posti questo stesso quesito. In particolare se lo sono chiesto l’University of Calgary di Alberta in Canada, la Vrije Universiteit di Amsterdam in Olanda, l’Università di Edimburgo nel Regno Unito, l’Harvard Medical School nel Massachusetts, la Columbia University di New York. Mica bruscolini. Il bello di tutto questo è che le conclusioni sono state praticamente le stesse. La strategia più efficace per prevenire e rallentare il declino cognitivo è l’attività fisica. Un attività sportiva quotidiana contribuisce a irrorare maggiormente il nostro cervello ed evita l’inevitabile perdita di volume della massa cerebrale. Con l’utilizzo di nuove tecnologie di diagnostica per immagini, si è scoperto che l’esercizio fisico stimola anche la nascita di nuove cellule nell’ippocampo, la struttura del cervello che controlla memoria e apprendimento, e contribuisce persino a creare nuovi contatti sinaptici, meccanismi sino a qualche tempo fa ritenuti impossibili.
Se alleni il corpo alleni anche il cervello
Aggiornamento: 7 lug 2020
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