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Immagine del redattoredott. Rodolfo Vittori

La rana bollita

Aggiornamento: 6 ago 2021





Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota una rana.


Il fuoco sotto la pentola è acceso, e quindi l’acqua si riscalda lentamente.


Dopo un po' diventa tiepida, e la rana, trovandola piuttosto gradevole, continua tranquillamente a nuotare. Dopo qualche minuto, la temperatura sale ancora e la rana si rilassa, e, pur trovando il liquido meno gradevole di prima, continua a non spaventarsi. L’acqua adesso è davvero molto calda e la rana si è indebolita, non ha la forza di reagire. Sopporta e non fa nulla mentre la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana muore bollita.

Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 90° sicuramente sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.

Ma, allora chi ha ucciso la rana? Non è stata l’acqua bollente, ma l’incapacità della rana di decidere quando fosse il momento giusto per saltare.

Questa storiella, raccontata da Noam Chomsky vuole essere una metafora che riguarda l’adattamento e le difficoltà di attuare il cambiamento.

A quante situazioni della nostra vita possiamo applicare questa metafora? Perché alla fine “non è poi così male” e sprofondiamo piano piano in un vortice che ci porta ad accumulare frustrazione e piccole dosi di rabbia, finché non esplodiamo.

Accettare ogni cosa e adeguarsi significa sopravvivere, non vivere. Non devi permettere che altri decidano per te e sopportare qualsiasi situazione fino al momento in cui diventa insostenibile.

Per anni rimani in una relazione insoddisfacente, soltanto per non causare malessere all’altra persona. Oppure stai rimandando la ricerca di un nuovo lavoro che ti dia delle vere soddisfazioni e ti accontenti del posto fisso in cui ti stai annoiando. O magari tieni chiusa nel cassetto un’idea imprenditoriale pensando che tanto ci sarà sempre tempo per realizzarla.

Agendo (o, meglio, non agendo) in questo modo, siamo noi che ci facciamo del male perché non abbiamo il coraggio di usare quel nostro grande diritto, che è il diritto di scegliere.

Cambiare non è un percorso semplice, ma per farlo bisogna prendere il coraggio a due mani ed incominciare. Incomincia a prendere del tempo per te, coltiva l’autostima, il rispetto e l’affetto per te stesso. Se inizierai questo percorso sarai in grado di non accettare più passivamente qualunque situazione ti si presenti e farai crescere la tua determinazione per percorrere soltanto quelle strade che ti portano al benessere.


 

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