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Immagine del redattoredott. Rodolfo Vittori

Impariamo ad ignorare


L’uomo è un animale sociale e i rapporti interpersonali sono alla base della convivenza, oltre ad essere quasi sempre fonte di soddisfazione. Ve la potreste immaginare una vita senza relazioni sociali? Credo proprio di no, a meno che non soffriate di gravi patologie della personalità. Le relazioni, però, portano con se anche delle problematiche non da poco, poiché possono essere fonte di insoddisfazione e, nei casi più gravi di depressione e infelicità.

L’ho già scritto altre volte e lo ripeto anche qui: la nostra educazione e la nostra cultura ci porta, molto spesso, ad essere troppo condizionati dai giudizi degli altri. Abbiamo bisogno di essere accettati, di sentirci in linea con le aspettative altrui e questo ci crea delle situazioni psicologiche talvolta insostenibili.

Una delle chiavi per la felicità risiede nella capacità di ignorare parole, atteggiamenti e comportamenti di alcune persone con le quali ci relazioniamo.

È molto difficile farlo, ma è assolutamente indispensabile cercare di imparare ad ignorare, perché ci sono atteggiamenti che ci possono realmente destabilizzare e impedirci di riuscire ad esprimere il nostro reale potenziale.

Il primo passo è quello di renderci conto di chi siano le persone con le quali intratteniamo rapporti negativi. Troppo facile pensare di poterle escludere dalla nostra vita. Molto spesso è impossibile farlo. Potrebbe trattarsi di parenti, di colleghi di lavoro, di persone appartenenti alla nostra cerchia sociale. Pertanto, il fatto che sia praticamente impossibile evitare il contatto diretto, dobbiamo imparare acreare un involucro protettivo intorno a noi.

Troppo spesso, se incapaci di ignorare, il nostro comportamento, da passivo diviene rapidamente aggressivo, sfociando spesso nella violenza verbale, e questo comporta frequentemente il passaggio alla condizione di conflitto, che crea dei disagi prima di tutto a noi stessi, e poi può facilmente destabilizzare i rapporti nell’abito della nostra cerchia relazionale.

Analizzando il problema, ho visto che le situazioni dalle quali dovremo imparare a difenderci, cercando di ignorarle, riguardano le critiche distruttive e la manipolazione. Magari voi ne troverete altre, ma queste sono quelle che ho individuato io.

Le critiche sono necessarie a migliorare noi stessi. Ci mettono di fronte al pensiero degli altri, ci permettono di raffrontarci e di attuare quelle azioni di miglioramento che possono farci crescere come persone. Ma quando le critiche non sono destinate ad aiutarci a migliorare, ma solo a scoraggiarci e farci sentire inferiori, le dovremmo ignorare. Non possiamo permettere che gli altri ci giudichino a priori, senza prima conoscere il nostro percorso esistenziale. Non dobbiamo permettere che le loro critiche ci danneggino.

Per quanto riguarda la manipolazione, il discorso diviene ancora più complesso. Nel corso della vita talvolta succede che alcune persone cerchino di controllarci attraverso la manipolazione emotiva. Molto spesso è veramente difficile accorgersene prima di avere subito le conseguenze del danno che questo può creare.

È importantissimo esserne consapevoli ed impari a evitare i commenti che fanno leva sul senso di responsabilità, sul senso di colpa o anche sugli affetti, per farci prendere delle decisioni che altrimenti non avremmo preso. Riuscire ad ignorare questo genere di commenti e, quindi, ad evitare la manipolazione, permette di raggiungere la libertà di pensiero e di decidere ogni passo nella propri vita.

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