... condannati da se stessi
Il senso di colpa è un’emozione per certi versi simile alla paura che può rappresentare un enorme ostacolo nel raggiungimento del benessere, perché ci fa sentire perennemente in difetto e può spingere a mettere in dubbio la propria adeguatezza.
Il senso di colpa ha origine nella prima fase della vita, quando i bambini tendono ad adeguarsi alle regole sociali per sentirsi accettati dalla società, ed è così che, per paura di non valere abbastanza agli occhi degli altri e di essere esclusi, si sperimenta questa paura.
Questo disagio deriva dall’istinto umano di restare a tutti i costi uniti agli adulti dai quali dipende la propria sopravvivenza. Dobbiamo pensare che i cuccioli umani sono gli unici, tra i mammiferi, che per un lungo periodo non sono in grado di sopravvivere autonomamente e dipendono per molti anni dai loro adulti di riferimento. Ed è per questo che nell’infanzia si impara l’importanza di comportarsi secondo le regole, per piacere agli altri, facendo quello che si aspettano da noi, per paura di non essere accuditi.
Il cibo, l’affetto e le coccole hanno un’importanza talmente fondamentale per la nostra sopravvivenza che ci possono addirittura spingere a rinnegare noi stessi e i nostri sentimenti.
I genitori hanno una grande responsabilità nell'instillare il senso di colpa nei propri figli. Spesso fanno sentire il figlio non all’altezza delle aspettative, e con colpevolizzazioni, critiche, distacco, mancanza di attenzioni e aggressività causano la radicalizzazione del senso di colpa e l’aspettativa di essere rifiutato o escluso dalla società.
In seguito, la colpevolizzazione viene usata anche all’interno delle relazioni di coppia, per fare sentire il partner sbagliato e per avere il controllo su di esso.
Il senso di colpa e la paura di non essere all’altezza, con il tempo, possono assumere diverse forme e possono diventare completamente indipendenti dal giudizio esterno o dai traguardi effettivamente raggiunti nella vita.
Tutti noi ci siamo sicuramente trovati nella situazione di non sentirci all’altezza, ma ognuno reagisce a queste emozioni in modo diverso: c’è chi si motiva a dare il meglio di sé e c’è chi si arrende alla minima difficoltà perché è certo di non valere molto, confermando così a se stesso la propria idea iniziale. C’è anche chi si impegna molto e brilla in tutto ciò che fa, ma comunque non ha abbastanza autostima e si sente ugualmente in difetto.
Il senso di colpa è una paura tipica di chi dubita di se stesso e delle proprie capacità, ritenendo di non essere in grado di affrontare nel modo giusto le situazioni della vita. Questa paura è accompagnata dall’ansia che è indipendente dalle reali capacità o dagli obiettivi raggiunti dalla persona ma che invece è direttamente alimentata da una sorta di giudice interno sempre pronto a giudicare quanto la persona fa. Questa costante presenza provoca un allarme e una tensione continui che possono sfociare nel panico e che nel lungo periodo possono portare alla depressione.
La nostra cultura, inoltre, molto spesso è regolata dall’idea del peccato e della punizione divina e questo inevitabilmente alimenta il senso di colpa. Tale paura come abbiamo detto fa parte di noi e per questo dobbiamo imparare a conviverci, ma come possiamo fare?
Il primo passo è prendere consapevolezza del fatto che il nemico è dentro di noi e che anche se ci sforziamo di dimostrare agli altri il nostro valore facendo sempre di più, questo non ci farà apprezzare maggiormente.
Una tecnica che si può usare è quella di trascrivere, prima di iniziare la nostra giornata, tutto ciò che la nostra voce interna ha da dirci, in modo che poi ci lasci in pace.
La nostra vera libertà è poter esprimere liberamente noi stessi, senza pensare alle aspettative altrui, perché finché faremo solamente ciò che gli altri si aspettano da noi, non potremo mai vivere serenamente la nostra vita.
La chiave per vivere la propria vita ed essere felici è quella di trovare il giusto compromesso tra ciò che si desidera e ciò che si aspettano gli altri da noi.
Il nostro nemico interno deve potersi manifestare e l’aiuto del terapeuta può essere utile in questo. Se da solo non ce la fai, non esitare a contattarmi.
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Riferimenti bibliografici
Amber Martinez-Pilkington, Shame and Guilt: The Psychology of Sacramental Confession, in The Humanistic Psychologist, Volume 35, 2007
Mancini F., Il senso di colpa: un'analisi cognitiva, Psicoterapia, 1997
Zoja L., Growth and Guilt, Psychology and the limits of development, Routledge London, 1995
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