Da diversi anni abbiamo superato il concetto dicotomico di mente e corpo come due entità distinte. Ci sono sempre più conferme scientifiche che dimostrano che il corpo e la mente funzionano come un grande network, nel quale gli organi svolgono le proprie funzioni in stretta interazione con gli altri sistemi, per mantenere un equilibrio dinamico, l’omeostasi, per riuscire a garantire la vita in qualsiasi condizione e per riuscire a fornire elevate prestazioni.
La vecchia idea riduzionista che il corpo è composto da diversi organi, come cuore, polmoni, fegato, ghiandole, intestino ecc, che operano separatamente, con funzioni limitate alla propria specificità, ha ormai lasciato il posto ad uno scenario biologico complesso, nel quale ogni attività è correlata alle altre.
In questo scenario, emerge con la massima evidenza quanto lo stile di vita sia fondamentale per sviluppare e mantenere nel tempo abilità psicofisiche e capacità di adattamento, oltre a far comprendere quanto importante sia una visione integrata, oserei il termine “visione olistica”, per comprendere appieno i processi del nostro corpo, le loro correlazioni e intervenire per migliorare le capacità di adattamento.
Questo network biologico dispone di funzioni che sono intercorrelate in un sistema apparentemente caotico, ma che ha, al contrario, una sua logica di funzionamento, che può essere compresa soltanto attraverso un approccio integrato.
Gli individui che posseggono le abilità per riuscire a mantenere in equilibrio questo complesso sistema, sono quelle che noi, comunemente, definiamo resilienti, ovvero, sono persone che posseggono una elevata vitalità, sono capaci di affrontare in maniera estremamente efficace le situazioni di stress e, alla fine, godono di una situazione di grande benessere.
Questi individui sono il risultato dell’applicazione di uno stile di vita adatto a mantenere e ad incrementare nel tempo la propria dotazione genetica.
La funzione dei messaggeri neurochimici, in questa visione sistemica integrata, è quanto mai importante per diffondere le informazioni dal cervello e verso di esso, mettendo in connessione tutti gli organi, per svolgere quelle funzioni che sono indispensabili alla sopravvivenza. In questo contesto è quanto mai importante riuscire ad individuare quei parametri da monitorare, per poter controllare il funzionamento di questi sistemi complessi, e mantenere il nostro corpo in perfetta efficienza, cercando di mantenere costantemente l’omeostasi.
Le attività di biofeedback, affiancate alla pratica psicologica tradizionale del colloquio, sono fondamentali per riuscire a comprendere che cosa sta accadendo nel nostro corpo, ed intervenire per riportare il sistema in equilibrio.
Una delle tecniche, di cui ho già trattato in articoli precedenti, si sviluppa attraverso la rilevazione dell'HRV (Heart Rate Variability), ovvero della variabilità della frequenza cardiaca. Misurando l’HRV è possibile intercettare il segnale nervoso e comprendere che cosa stia succedendo nel network biologico e come le informazioni inviate dai due rami del Sistema Nervoso Autonomo (Simpatico e Parasimpatico) confluiscano sul nodo senoatriale, che è il piccolo cervello del cuore, per modulare l'attività cardiaca. A fianco alla misura dell'HRV, possiamo monitorare altri parametri, come la modulazione della respirazione (in frequenza e ampiezza) e la conduttanza cutanea. Tutti parametri che evidenziano se siamo in presenza di equilibrio psicofisico.
Per mantenere l’omeostasi, che è il miglior equilibrio dinamico funzionale della vita, i nostri organi sostengono una continua comunicazione. Tra cervello e cuore, ad esempio, così come tra sistema immunitario ed endocrino, c’è un continuo scambio di informazioni. I messaggi nervosi si trasformano in chimici e fisici e permettono lo svolgimento di complesse funzioni vitali.
Lo stress lavorativo, familiare, sociale, può facilmente compromettere questo equilibrio, così come altri fattori, sia esterni, come la luce, la temperatura, lo smog, oppure interni, come l’alimentazione o la capacità di regolare la respirazione.
La comunicazione tra i vari organi del sistema deve rimanere in equilibrio ed efficiente, in modo che l'individuo conservi la propria capacità di adattamento all'ambiente.
Lo stress ripetuto e prolungato, senza una corretta attività di riequilibrio, che è data dagli stimoli parasimpatici, può causare enormi danni alle normali funzioni fisiche e mentali facendo perdere le capacità di adattamento e la conseguente resilienza.
Le recenti conferme scientifiche e lo sviluppo tecnologico, che ci ha messo a disposizione sofisticati strumenti di monitoraggio e misurazione, ci permettono oggi di poter intervenire per favorire una vita completa e soddisfacente, che porti ad una situazione di benessere.
Per uno psicologo oggi è fondamentale conoscere le complesse interrelazioni di funzionamento del corpo e della mente e riuscire a farlo comprendere ai propri assistiti, in modo da favorire l’utilizzo di dispositivi in grado di rilevare i dati biologici e le risposte corporee, per mettere in atto delle strategie di vita che permettano di portare il sistema in equilibrio e garantire quel benessere a cui ogni persona deve tendere.
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Salve,vorrei saperne di piú sul funzionamento del dispositivo inner balance,
I criteri d´uso per poterne trarre i dovuti benefici
grazie