L’uomo è un animale sociale e moltissime delle sue scelte sono influenzate dall’ambiente in cui vive e dalle persone che frequenta. Tra questi comportamenti sono comprese anche le scelte alimentari e la quantità di cibo che consumiamo. In questo articolo andremo a scoprire come l’ambiente sia domestico che professionale possa modificare inconsciamente in nostri comportamenti alimentari e come sfruttare a nostro vantaggio questa conoscenza.
Generalmente si crede che spetti all’individuo resistere all’impulso di mangiare cibo malsano e che le difficoltà nel cambiare i comportamenti alimentari derivino dalla mancanza di forza di volontà. Questo concetto è stato dimostrato errato da molti studi, uno dei quali, in particolare ha dimostrato che si tratta di un errore di base.
Diverse teorie, ed in particolare la “teoria della gomitata” del Premio Nobel Richard Thaler, affermano che le scelte alimentari e il livello di consumo delle persone, vengono manipolate psicologicamente dall’ambiente in cui esse sono inserite. Nascondere i cibi spazzatura non salutari ed esporre cibi sani, come frutta e verdura, ha un profondo effetto sulle scelte alimentari e sull’assunzione da parte delle persone. Se il cibo spazzatura è visibile, ne mangeremo di più. Tuttavia, se la frutta e la verdura sono visibili, mangeremo più di questi alimenti più sani. Questo non fa che confermare che la sana alimentazione inizia nel momento in cui compiliamo la lista della spesa e la seguiamo pedissequamente al momento degli acquisti, senza farci attrarre dalle spinte di marketing che troviamo nei supermercati. In pratica, non dobbiamo sottovalutare l’impatto che produce l’ambiente circostante sui nostri comportamenti. Stimolazioni come l’odore o l’aspetto del cibo sui nostri sensi, hanno una forte influenza sui nostri comportamenti alimentari.
Solo nel momento in cui avremo una prospettiva realistica di quello che governa le nostre scelte riguardo al cibo, riusciremo ad adottare con successo delle abitudini più sane. Anche altri fattori ambientali come la forma del piatto, la dimensione dei pacchetti, la varietà, l’illuminazione e la socializzazione, influenzano le nostre scelte alimentari e il consumo molto più di quanto potremmo pensare.
I comportamenti che le altre persone tengono in situazioni sociali ci influenzano in qualche modo, perché, invece di essere guidati dai nostri standard comportamentali interni, in alcuni contesti sociali, come cene o buffet di lavoro, siamo guidati dal comportamento di altre persone. I nostri neuroni a specchio intervengono a modificare il nostro abituale comportamento, per adeguarci al loro, poiché ci adattiamo a quella che, in quel preciso momento, consideriamo la condotta normale e accettabile in quella situazione. Quindi, se la norma è di concedersi un dolce in più, un ulteriore bicchiere di vino o un superalcolico quando partecipiamo ad una cena pubblica, questo è ciò che la maggior parte delle persone farà. Anche se, lo sappiamo bene, sono i fattori emotivi che svolgono un ruolo significativo nel modo di mangiare disordinato delle persone, delle ricerche emerge chiaramente che non sono solo i fattori emotivi che devono essere affrontati.
In ambito personale, a casa nostra, possiamo ridurre il nostro inconsapevole, eccessivo, consumo di cibo apportando piccole modifiche ai nostri ambienti personali. Decidere quanto mangeremo prima di iniziare a consumare un pasto anziché farlo durante, conservando il cibo in luoghi meno accessibili, eliminando in maniera definitiva tutti quei cibi che sappiamo essere dannosi per la nostra salute.
Per essere maggiormente consapevoli di come ci stiamo alimentando, dobbiamo minimizzare, se non preferibilmente eliminare, tutte le distrazioni, come ad esempio, spegnere la TV, mentre stiamo mangiando. In questo modo il fatto di concentrarsi solo sul nostro cibo, può davvero aiutare. Rimuovere le distrazioni durante i pasti, concentrandosi esclusivamente sull’atto del mangiare in modo consapevole, assaporando ogni boccone e restando in ascolto dei segnali del proprio corpo riguardo alla sensazione di sazietà, ci aiuta a migliorare la nostra alimentazione e a mangiare di meno.
Non è sufficiente provare a resistere ai nostri impulsi sul mangiare cibo sbagliato o sul mangiare troppo, ma dobbiamo sviluppare una consapevolezza delle spinte ambientali sul mangiare di più e apportare sottili cambiamenti ai nostri ambienti personali. Farlo può aiutare molto nel ridurre le molte tentazioni di mangiare in modo malsano e aiutarci a coltivare i comportamenti alimentari virtuosi.
Se questo articolo è stato di tuo interesse, prova a commentare qui sotto e portare il tuo personale contributo alla delicata questione dell’alimentazione disordinata.
psicologo gorizia, psicologo trieste, psicologo udine, psicologo on-line, albo psicologi, stress, ansia, problemi relazionali, problemi di coppia, burnout, depressione, crescita personale, motivazione, cambio abitudini, psicologia anti-aging, disturbi alimentari, psicologica dell'alimentazione, psicologo dello sport
コメント