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Immagine del redattoredott. Rodolfo Vittori

Come allenare la consapevolezza del momento presente

Aggiornamento: 6 ago 2021


Si sente sempre più frequentemente parlare della difficoltà di prestare attenzione al momento presente, il sempre più abusato “hic et nunc”, e qua e là troviamo inviti ad essere maggiormente consapevoli del momento presente, quello che stiamo vivendo.

Ma che cosa significa essere consapevoli nel momento presente e perché questa consapevolezza dovrebbe migliorare il nostro benessere, riducendo l’ansia e lo stress?

Vediamolo in questo articolo.


La consapevolezza del momento presente significa essere pienamente partecipi nel qui ed ora, cogliere completamente l'esperienza che stiamo vivendo in questo momento, cercando di inibire qualsiasi forma di automatismo, fisico e mentale.

Troppo spesso, siamo portati a giudicare continuamente le azioni e questo ci porta la perdere buona parte dell’esperienza di ciò che si sta vivendo. Avere consapevolezza, in estrema sintesi, significa vivere l'esperienza nella sua totalità.


Il concetto di consapevolezza affonda le proprie radici nella filosofia orientale e si sviluppa nelle pratiche meditative e nella terapia cognitivo comportamentale di terza generazione, con la Mindfulness e l’ACT (Acceptance and Committment Therapy)


La nostra vita è scandita da una routine personale che viviamo continuamente come degli automi artificiali.

Ci svegliamo, ci prepariamo per andare al lavoro, mangiamo, fumiamo, facciamo sport, guardiamo la televisione, dormiamo, m durante l’esecuzione di tutte queste attività, non siamo quasi mai attenti e consapevoli.

Quasi sempre, nella conduzione di moltissime nostre attività, ci affidiamo ad un pilota automatico che ci guida nel fare le cose in maniera rapida, automatica ed economica.

Un esempio banale è rappresentato dalla guida di un’automobile. Saliamo in macchina per andare al lavoro, chiudiamo la portiera, avviamo il motore, attiviamo la nostra mappa mentale e ci mettiamo in viaggio verso il nostro ufficio, e magari contemporaneamente telefoniamo a qualcuno o ascoltiamo le notizie del giornale radio.

In una situazione di questo genere, in realtà, quanto siamo realmente presenti e consapevoli di quanto stiamo vivendo?


Ascoltando musica alla radio ci potrebbe capitare che la mente ci catapulti nel futuro facendoci pensare a quello che dovremo fare una volta arrivati in ufficio, o a cosa faremo nel prossimo weekend, o alla prossima scadenza del mutuo della casa.

Oppure la nostra mente potrebbe portarci nel passato, riportando alla luce vecchi rancori o semplicemente a ricordarci il litigio del giorno prima con il nostro collega, facendoci ripiombare in un vortice di ruminazione.

Poi magari troviamo una deviazione imprevista, per lavori sulla strada, e qui potrebbero comparire addirittura pensieri catastrofici: "arriverò in ritardo, oggi andrà malissimo, le disgrazie capitano tutte a me. non me ne va mai bene una, ecc ..."

Nel frattempo continuiamo ad essere in balia del pilota automatico, schiavi dell'abitudine e della nostra mente in una modalità che aumenta il nostro stress e le nostre ansie.


Per vivere a pieno il momento presente è necessario disinserire il pilota automatico e imparare a cogliere l'esperienza che ci sta offrendo la vita, con piena consapevolezza.

Questo significa riuscire a sganciarsi dai pensieri che invadono la nostra mente e concentrarci in quello che stiamo facendo, avendo coscienza del luogo in cui ci troviamo, accettando i pensieri ci passano per la testa ma, allo stesso tempo, rimanendo nell’attimo presente.

Guardiamoci attorno, scopriamo angoli e particolari che non avevamo mai notato. Ascoltiamo i rumori del traffico, se attraversiamo viali o campagne cerchiamo di coglierne i profumi. Magari scopriremo negozi che non avevamo mai visto, persone che camminano o altre in macchina che condividono la strada assieme a noi. In questo modo, anche la strada che percorriamo ogni giorno per andare al lavoro potrà diventare un'esperienza realmente vissuta, meno stressante e più intensa, e ogni giorno ci accorgeremmo che c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

Ad ogni azione della nostra vita possiamo applicare la pratica della consapevolezza.

Si può incominciare con quelle pratiche routinarie, come lavarsi i denti o farsi la doccia. In questo articolo avevo trattato la consapevolezza nel lavare i piatti. Possiamo farlo semplicemente camminando, concentrandoci sul movimento dei piedi e delle braccia, nel nostro procedere, una delle azioni che, tra le prime, è stata acquisita dal nostro pilota automatico e abbandonata ad esso.

Sono tutte azioni che caratterizzano la nostra vita, ma che facciamo in modo automatico, senza realmente rendercene conto e dando loro poca importanza. In questo modo perdiamo quella ricchezza che l'esperienza ci potrebbe dare.


La pratica del vivere consapevolmente non è però semplice da avviare. Come qualsiasi nuova abitudine, anche questa va allenata ed esercitata.

Nello sforzo di essere presenti la nostra mente cercherà di metterci qualche trabocchetto. Lei d’altra parte fa il suo mestiere, non dobbiamo arrabbiarci ed irritarci se, mentre cerchiamo di concentrarci nel presente, la mente tenta di portarci lontano, magari in un penoso passato o in un ansioso futuro.

Non dobbiamo accusarci di non essere capaci di concentrarci sul presente, ma dobbiamo delicatamente fare in modo che i pensieri non prendano il sopravvento e che si attivino stati d'animo negativi che ci causino stati ansiosi, ma dovremo accettare la situazione e riprovare.


L'allenamento alla consapevolezza del presente è una pratica volta al benessere della persona e tutti possono trarre vantaggi dal praticarla. Si tratta comunque di una pratica molto valida anche nel trattamenti di stati d’ansia e depressione, caratterizzati da forte rimuginio e ruminazione, e anche nel trattamento degli stati dissociativi.

Ma è una pratica che è indicata in modo particolare a chi senta la necessità di rendere la propria vita più piena e degna di essere vissuta.


 

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